Rimango qui,
senza chiedermi se e come affronterò un altro lunedì.
Chi non se lo chiede, costantemente? La settimana, quell’unità di tempo compresa tra un lunedì e un altro ci ricorda quanto la nostra vita sia suddivisa in noiosi moduli temporali. E quanto, questo tempo sommato assieme, una settimana dopo l’altra, riesca sempre a sfuggirci tra le mani.
Chiara Monaldi è una cantautrice romana e ha messo in musica Una settimana difficile, EP fatto di sette canzoni, come i giorni della settimana: comincia proprio con Lunedì e termina con È finita.
Cresciuta tra la Garbatella e le aule di una scuola di musica di Testaccio, Chiara Monaldi dal 2011 è maestra di canto e presta la sua voce in diverse formazioni, passando dalla musica popolare, il jazz e il cantautorato (Morgan con la i). Nel suo disco di esordio solista invece mette sé stessa e il suo mondo e racconta la quotidianità dei vent’anni, accompagnandosi alla chitarra.
Ho cominciato a scrivere queste canzoni anni fa, per poi lasciarle, in attesa di avere la forza e anche la spensieratezza di cantarle ancora, malgrado molte cose fossero cambiate. Ne ho scritte di nuove, le ho suonate, qualche amica mi ha detto ‘perché non farlo?’. Questo è il risultato di mesi di cene, sabati mattina con la sveglia presto, cantate a squarciagola in macchina e persone che ho amato e amo.
Le prime canzoni risalgono al 2014, quando Una settimana era pensato davvero come un album di canzoni-giorni, poi accantonate perché nascondevano dietro l’ironia la vera identità di Chiara.
Due anni dopo, decide di riprenderne in mano alcune e di riprovarci. Insieme a Priscilla De Pace e a Giacomo Nardelli, Chiara registra le sette canzoni che compongono l’EP, e l’artwork di Adelaide Albinati completa il lavoro.
Situazioni quotidiane, anche banali, che non portano da nessuna parte, non a una crescita, non per forza a una consapevolezza: la settimana di Chiara Monaldi è una settimana speciale nella sua ordinarietà.
Si parte dal risveglio di Lunedì, con il proprio uomo accanto nel letto e fingendo che il mondo fuori non esista, arrivando a Roma, canzone dedicata alla città e alla migliore amica dei 16 anni, passando per Noi due nel bar, a metà tra la cover e l’adattamento in italiano della canzone di Cat Power Lived in Bars.
Il disco prosegue con La rabbia, canzone che libera con estrema onestà la frustrazione di certi rapporti uomo-donna, e poi con Venerdì (“Io di questa incoscienza non so più che farmene / e vado alle serata con scarsa sobrietà / intavolo discorsi su questa nuova età / e fingo che sia interessante avere acconto a me un regista e un cantante”) e infine con Di tornare ed È finita, due brani che insieme fanno da chiusura e raccontano del sempre più frequente sentimento di chi resta nella città natia e vede gli altri andarsene a cercare il luogo giusto dove mettere nuove radici, ma “giurami di non dimenticare di tornare”.
La settimana difficile di Chiara è la tipica settimana difficile di tutti quanti noi, una storia non infinita ma abbastanza lunga da ripercorrere con nostalgia e amarezza il passato, le scelte dai chi resta contro quelle di chi parte, la solitudine di questa età e la forza di continuare, cominciando da una nuova settimana.
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